giovedì 30 dicembre 2010

Fellay: "La FSSPX è più vicina al Papa di quanto sembri"



Intervista rilasciata il 27 dicembre dal Superiore generale della Fraternità S. Pio X in Nuova Caledonia, al giornale Nouvelles Caledoniennes.


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- La fraternità S. Pio X si qualifica tradizionalista quando la si accusa di fondamentalismo. Voi vi opponete tuttavia a tutti gli avanzamenti progressisti della Chiesa dal 1962...
La nostra situazione è controversa, ma è anche legata a ciò che accade nella Chiesa Cattolica. La vita della Chiesa è cambiata con il concilio [Vaticano II]. E il bilancio è devastante. È diminuita la quantità di sacerdoti e suore. C'è una perdita di vitalità religiosa diffusa. Si deve fare qualcosa per ripristinare la situazione. La totale libertà demolisce la società. Gli uomini hanno bisogno di un aiuto speciale per conoscere il cammino di Dio e la salvezza delle anime. Del resto, il Papa è tornato a idee tradizionali. Egli vede molto bene che c'è una deviazione che si deve correggere. Siamo forse molto più vicini al Papa di quanto sembri.

- Siete stati sorpresi da Benedetto XVI che ha detto di tollerare l’uso del preservativo, in casi eccezionali, per combattere l'AIDS?
Sono stato un po' deluso dal libro. Ma io sono molto soddisfatto del cambiamento intervenuto dopo: è chiaro che Roma vuole chiarire la questione del preservativo che ha creato confusione. Il preservativo non è il modo per risolvere questo problema di salute. Va contro la natura dell'atto di matrimonio, perché impedisce il normale risultato di tale atto. La famiglia è molto importante. L'atto deve essere fatto nel matrimonio. C'è una disciplina da rispettare che aveva molto valore in passato, e che oggi è disprezzata.
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- Vi accorgete di essere controcorrente rispetto all'evoluzione della società?
Sì, me ne rendo ben conto. Ma non mi imbarazza. A volte dico persino che ci prendono per dei Marziani. Ma non siamo marziani.

- Lo scopo della vostra comunità è sempre di far parte della Chiesa cattolica?
Sì, abbiamo sempre sostenuto che non vogliamo fare banda a parte. Manteniamo che siamo cattolici e lo restiamo. Ci auguriamo che Roma ci riconosca come veri vescovi. D’altronde, non si usa più la parola ‘scismatici’ contro di noi. Quindi se non siamo scismatici né eretici, significa che siamo chiaramente cattolici. Il Papa ha detto che c'è solo un problema di ordine canonico. Basta un atto di Roma per dire che è finito e che noi rientriamo nella Chiesa. Ci si arriverà. Sono molto ottimista. [molto interessante. Dunque si prefigura un atto unilaterale del Papa per risolvere la situazione canonica, indipendentemente dallo svolgimento dei complessi colloqui dottrinali in corso?]

- Accettereste allora le decisioni del Vaticano II?
No, non in questo modo. Chiediamo che vengano dissipate le grandi ambiguità del Vaticano II.

- Che cos’è che chiamate le grandi ambiguità?
In primo luogo, la libertà religiosa: che cosa significa che ogni uomo ha il diritto di scegliere la sua religione? No, il buon Dio ne ha fondata una sola. Poi, l'ecumenismo: è possibile che un uomo si possa salvare in altre religioni diverse dalla cattolica? No, c'è solo la Chiesa che Salva.

- Tuttavia diverse religioni esistono nel mondo. Quale legittimità avete per negarle?
Vedo che esistono, ma non arrivano a produrre gli effetti della religione cattolica. Per affermarlo, ci si appoggia su quanto dice la Chiesa antica. L'approccio della Chiesa è bene spiegato nel Vaticano I. Ci sono un sacco di segni esteriori che permettono di riconoscere che la religione cattolica è la vera. È una scienza che si impara. L’ideale sarebbe naturalmente di dimostrare l'esistenza di Dio. Ci si avvicina.

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