mercoledì 6 luglio 2011

Leone XIII, gli USA e la Libertà Religiosa



“Da voi [americani], grazie alla buona costituzione dello Stato, la Chiesa, difesa dal diritto comune e dall’equità dei giudizi, ha ottenuto la libertà giuridicamente garantita di vivere ed agire senza ostacoli” , scrive il Papa agli americani. Ma precisa: “Tutte le osservazioni sono vere; tuttavia bisogna guardarsi da un errore: cioè dal concludere che la miglior situazione per la Chiesa è quella che si verifica in America; o, spingendosi oltre, che è sempre permesso ed utile separare, le cose della Chiesa da quelle dello Stato come in America. Infatti, se la religione cattolica è onorata presso di voi, se prospera, se anzi s’accresce, bisogna attribuirlo interamente alla fecondità divina di cui gode la Chiesa, che, quando nessuno le crea ostacoli, si estende spontaneamente e s’espande.
Nondimeno essa produrrebbe frutti ancor più abbondanti se godesse, non solo della libertà, ma anche del favore delle leggi e della protezione dei pubblici poteri”. (Leone XIII, enciclica Longinqua oceani, del 6 gennaio 1895.)

Papa Leone XIII a differenza di quanto affermano i sostenitori della libertà religiosa non sta affatto sostenendo l’errata dottrina di costoro il quale rifacendosi al cattolicesimo liberale sostengono che “La Chiesa dev’essere separata dallo Stato, e lo Stato dalla Chiesa” oppure che “Ogni uomo è libero di abbracciare e professare quella religione che, guidato dalla luce della ragione, egli consideri vera”, tutte queste dottrine furono condannate dal Magistero perenne della Chiesa (Pio IX e san Pio X docet).
Il Papa rispondendo ai cattolici liberali, il quale portavano a prova della loro tesi lo Stato laico americano con la sua libertà religiosa e la crescita del cattolicesimo negli USA (dimenticando che all’epoca il cattolicesimo aveva de facto costruito all’interno degli USA una società parallela con ospedali, asili, scuole et ecc… esclusivamente cattolici in uno Stato che paradossalmente nelle sue leggi era più conforme alla Legge naturale di quanto invece non lo siano gli Stati laici attuali!), nella sua risposta il Papa prende atto dei buoni frutti del cattolicesimo americano (in una società con il 97% di protestanti), ma, egli mette in guardia i cattolici nel non cadere in certi errori asserendo che tutto ciò avviene non per le normative del suddetto Stato ma per la fecondità divina di cui gode la Chiesa quando viene lasciata libera, tuttavia non è questa la miglior situazione per la Chiesa, in America si sa, Stato e Chiesa sono due entità separate e non distinte come ha sempre insegna la Chiesa, non a caso lo stesso Leone XIII insegna che “…La società civile deve riconoscere Dio come suo Padre Fondatore, e deve obbedire e riverire il Suo potere ed autorità. La giustizia perciò proibisce e la ragione stessa proibisce allo Stato di essere senza Dio; o di adottare una linea di azione che termini nell’assenza di Dio - vale a dire, di trattare allo stesso modo le varie religioni (come le chiamano), e di attribuire loro promiscuamente eguali diritti e privilegi.” Libertas” XIII (20 giugno 1888)

Dunque il Papa, Leone XIII, non sostiene affatto la laicità dello Stato ne tanto meno la libertà religiosa, ma in conformità al Magistero insegna che lo Stato ha il dovere di riconoscere Dio, quindi non è affatto vero che lo Stato non ha il dovere di pronunciarsi su Dio e sulla religione, così come lo Stato non può, da agnostico (ciò che è lo Stato laico), attribuire eguali diritti e privilegi a tutte le religioni ma solo alla Vera Religione.

Quanto sostengono i cattolici liberali post-conciliari che le condanne dei suddetti Papi erano valide in quel contesto storico equivale a ciò che dicono le associazioni gay sulle condanne di san Paolo sulla sodomia, esse erano valide in quel contesto storico, cioè 2000 anni fa, oggi che la società è diversa tali condanne e tali dottrine non hanno più valore oggettivo, ma si sbagliano, la dottrina è perenne e tra l’altro i Papi nei loro testi sono stati chiari e non hanno circoscritto tali condanne in una o più forme di governo ma in tutte le forme che la società può darsi, non a caso Pio XII insegnò nella allocuzione ai giuristi cattolici “Ci Riesce” (6 dicembre 1953):

“Si deve chiaramente affermare che nessuna autorità umana, nessuno Stato, nessuna Comunità di Stati, di qualsivoglia carattere religioso, può dare un mandato positivo o una autorizzazione positiva di insegnare o di fare ciò che è contrario alla verità religiosa o al bene morale… Qualsiasi cosa non risponda alla verità ed alla legge morale non ha oggettivamente alcun diritto ad esistere, né alla propaganda, né all’azione.”

Era il 1953 e non il 1800 eppure, con tanto di Stati democratici e Laici, il venerabile Pio XII afferma e riconferma la dottrina di sempre (una esposizione completa con maggiori riferimenti della Tradizione su questo tema la potete leggere qui: LIBERTÀ RELIGIOSA E TRADIZIONE APOSTOLICA ) condannando la pseudo libertà di religione.

Per approfondire ulteriormente la questione si leggano anche questi due link: Libertà religiosa: la chiara posizione di Mons. De Castro Mayer et Libertà religiosa e Dottrina Cattolica a confronto

Daniele Sottosanti

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.