giovedì 25 agosto 2011

LA STRAGE IN NORVEGIA: QUELLO CHE NON CI DICONO!


I ‘media’ pilotati
● Purtroppo il 23 luglio 2011 in Norvegia a Utoya, vicino Oslo, un certo Anders Behring Breivik ha ucciso circa 80 giovani, dopo aver fatto esplodere una potente bomba vicino al palazzo che ospita l’ufficio del ‘Primo Ministro’ norvegese. Subito gli organi di stampa hanno parlato di un attentato di ‘Al Kaida’, poi di un solitario integralista cristiano-nazista, che imbevuto di dottrine xenofobe, fasciste e nazionaliste ha fatto strage di giovani innocenti. Se, invece, si leggono i resoconti della stampa norvegese e dei ‘siti o blogs’ bene informati e non etero-diretti si conosce una realtà completamente diversa (cfr. www.effedieffe.com - www.terrasantalibera.org www.webnostrum.com http://blogghete.altervista.org/ - e altri ancora).  
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I fatti reali
● Innanzitutto, Breivik aveva messo su ‘internet’ un manifesto-video, in cui spiegava, per filo e per segno, la sua ideologia e la prassi che ne sarebbe scaturita. Invitava alla lotta armata, si mostrava in foto con le insegne massoniche (essendo egli un massone) e con un mitra in mano. Ma nessuno ha pensato di bloccarlo, prima che passasse all’azione già annunciata pubblicamente.
● L’ideologia cui si richiama nel suo ‘manifesto-programmatico’ è quella dei neo-conservatori americanisti e sionisti. Non c’è nessun richiamo al nazismo, al fascismo o al cattolicesimo integrale. Si definisce un “terrorista-liberale” (come lo fu, ad esempio, Mazzini) che lotta contro la Cristianità pre-illuminista e il mondo arabo non ancora modernizzato.
● Inoltre, Gilad Atzmon (cfr. www.gilad.co.uk) cita l’intervista, che il leader del movimento giovanile del ‘Partito Laburista Norvegese’ (Eskil Pedersen) ha rilasciato, due giorni prima del massacro, al secondo tabloid più diffuso in Norvegia (Dagbladet). In essa Pedersen afferma che il ‘Partito Laburista Norvegese’ «intende boicottare economicamente Israele, tramite il Ministero degli Esteri». Ora il “movimento giovanile” (“AUF”) del ‘Partito Laburista Norvegese’, i cui giovani militanti sono stati l’oggetto delle fucilate del killer Breivik, si è distinto nella campagna pacifica, che chiedeva il boicottaggio d’Israele data la sua politica violenta contro i Palestinesi. Invece Breivik era apertamente e pubblicamente pro-Israele (cfr. i ‘blog’ document.no e Harry’s Place). Molti ‘blog’ israeliani hanno inneggiato al massacro dei giovani norvegesi anti-sionisti, definiti “criminali” e “boicottatori di Israele, che meritano la morte”.
Webster Trarpley (tarpley.net) sostiene che la Norvegia aveva pestato i piedi agli Usa e alla Nato poiché aveva annunciato il suo ritiro totale dalla guerra contro la Libia[1] di Gheddafi entro il 1° agosto del 2011. Norvegia, Danimarca e Olanda sono state segnalate dagli Usa come scarsamente attive nella lotta contro Gheddafi (cfr. www.megachip.info; www.vg.no; www.en.riau.ru; www.trust.org; www.telegraph.co.uk; www.phuketword.com).
Infine la Norvegia aveva anche manifestato l’intenzione di riconoscere diplomaticamente lo “Stato palestinese”.
● Il quotidiano norvegese “VG” ha raccolto le testimonianze dei giovani scampati al killer, i quali hanno parlato di due attentatori che hanno agito con professionalità e precisione. Quindi sembra che l’attentato sia stato pianificato e diretto da qualcuno che ha armato la mano al killer e lo ha aiutato nel compiere la strage.
Conclusione
● Il killer Breivik dipinto come nazista, integralista cattolico, in realtà è un americanista, massone, teo-conservatore e filo-sionista, che odia soprattutto i Palestinesi e gli arabi (non tanto l’islam), i quali ostacolano l’espansione dello Stato d’Israele.
● I suoi Maestri sono oltre il londinese padre del liberalismo e del democratismo John Stuart Mill (+ 1873) e lo statunitense Samuel Huntington, i teo-conservatori italiani (per farci capire meglio dai nostri lettori) Oriana Fallaci, Marcello Pera, Giuliano Ferrara, Magdi Allam, Mario Borghezio. Costoro sono gli “atei devoti”, ossia una propaggine dell’Action Française di Charles Maurras, la quale voleva un “Dio politico” e una Civiltà europea madre della Fede cattolica (politique d’abord), mentre la Fede è madre della Cristianità. L’influsso di Machiavelli (“il fine giustifica i mezzi”) su costoro (come su tutta la politica della Modernità) è notevole, la religione è un instrumentum regni, buono a mantenere l’ordine nello Stato. Quindi lo Stato deve favorire la religione per mantenere la pace interna della Nazione. Essi esercitano un influsso notevole anche sull’attuale Pontefice (che non ha speso una parola per condannare i bombardamenti sui civili libici da parte della Nato, a differenza dell’eroico Vescovo di Tripoli mons. Martinelli). Tramite “Alleanza Cattolica” (Cantoni e Introvigne) e affini stanno anche re-inquinando l’ambiente cattolico italiano anti-modernista. (cfr. www.fascinazione.blogspot.com).
● Il pericolo non viene solo dai kamikaze islamici, esso è già in mezzo a noi e si cela dietro le apparenze del democratismo liberale, occidentale e progressivo. Gli attuali bombardamenti fatti dalla Nato su civili libici inermi e innocenti ha la stessa valenza, ad un grado molto superiore, dell’attentato di Oslo.
● Quest’ultimo avvenimento deve farci riflettere: dall’11 settembre 2001 è nato un movimento ferocemente aggressivo dal punto di vista ideologico e bellico, voluto dai sionisti e dai neo-conservatori americanisti, cui si sono affiancati i nostrani teo-conservatori. Nel 2003 si è invaso l’Iraq, che ha resistito strenuamente e lo si è dovuto lasciare con le ossa rotte. Nel 2006 si è invaso il Libano, ma dopo tre mesi ci si è dovuti ritirare, leccandosi le ferite. Nel 2011 scoppiano tutte assieme e “spontaneamente” le “rivoluzioni” in Tunisia, Egitto, che cadono senza colpo ferire, poi in Libia che ancora si difende e contrattacca, come pure la Siria. La situazione in Afghanistan dal 2001 al 2011 è diventata disastrosa (con i nostri militari morti ammazzati ogni giorno) e già si annuncia un ritiro prossimo, il Pakistan è in fermento…
● La crisi economico-finanziaria ha colpito il cuore del mondo moderno e contemporaneo, Wall Street e le Borse europee sono in fallimento. La guerra lambisce quasi ogni Continente. La causa scatenante di tutto ciò è in maniera remota il relativismo soggettivista del mondo moderno, che sta tirando le cuoia; in maniera prossima il neoconservatorismo israelo-americanista.
● La post-modernità, nata dal nichilismo filosofico sta avvicinandosi all’annichilazione bellica ed economica del mondo, dopo aver infiltrato la Chiesa nel 1962-65 ed annichilato nel Sessantotto le Patrie, la famiglia e l’individuo sin in interiore nomine. Da certi princìpi non si può non arrivare a certi effetti. Umanamente parlando la situazione è disperata, ma soprannaturalmente l’Onnipotenza divina riesce a trarre da ogni male un bene superiore. “E quinci uscimmo a riveder le stelle”…
d. CURZIO NITOGLIA

5 agosto 2011
 

[1] Cfr. Limes, Rivista Italiana di Geopolitica, nr. 3, 2011, (Contro)Rivoluzioni in corso. Primavera araba o inverno mediterraneo? Dal Nordafrica al Pakistan, la terra trema se la Libia diventa una grande Somalia, Gruppo Editoriale L’Espresso, Milano

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