venerdì 27 gennaio 2012

Al Cardinal Bagnasco montiano dell'ultima ora...



Dopo l’elogio del cardinal Bagnasco al governo del Maestro Monti, Governo ritenuto di buona volontà che tra l’altro ha liberalizzato l’apertura domenicale delle attività commerciali, ha per l'ennesima volta-ultimamente piace ripetersi- affermato che l'evasione fiscale è un peccato e che per un soggetto religioso è addirittura uno scandalo, naturalmente il Cardinale ignora alcune cosette quali ad esempio il terzo comandamento “ricordati di santificare le feste”, comandamento calpestato dal Maestro Monti con le sue liberalizzazioni "salva-banche d'Italia", o magari per il suddetto Cardinale-sempre in prima fila quando si parla di soldi!- tale comandamento è superato e pertanto va interpretato di seguito: “ricordati di santificare il supermercato”!
Ritornando al discorso TASSE vorrei ricordare a sua Eminenza che è cosa nota a tutti- tranne che a lei e i bocconiani- che in questi ultimi vent'anni, la crescita della pressione fiscale ha fatto crescere parallelamente anche l'evasione, vista da alcuni come legittima difesa, da altri come un buon pretesto per non pagare nemmeno il dovuto. Non è quindi l'evasione che causa la pressione fiscale, ma semmai il contrario.
E ciò era stato mirabilmente previsto anche da Sua Santità Pio XII il quale affermava che "la garanzia giuridica dei contribuenti rispetto al fisco mira a consolidare i sistemi di salvaguardia, indispensabili non solo al contribuente, ma allo Stato stesso, che rischia, se trascura queste garanzie, di demoralizzare gli individui e di incoraggiarli all'evasione delle imposte e alla frode" (Pio XII, Discorso del 2 ottobre 1956 )
Dunque è importante notare che l'eccessiva pressione fiscale, ben lungi dal favorire lo Stato e l'onesta contribuzione da parte dei cittadini, danneggia il primo e scoraggia la seconda.
Sempre Sua Santità affermava che "l'imposta non può mai diventare, per opera dei poteri pubblici, un comodo metodo per colmare i deficit provocati da un'amministrazione imprevidente". (Pio XII, Discorso del 2 ottobre 1956)
Evidentemente su Eminenza ignora tutto ciò, così come ignora il parere della maggioranza degli studiosi di morale economica che ribadiscono che il prelievo fiscale globale non può superare un tetto massimo valutabile attorno al 30-35% mentre allo stato attuale in Italia si supera il 50%!
Ora se è vero che l'evasione è un peccato contro la collettività, come dovremmo definire l'oppressione fiscale da parte dello Stato nei confronti dei suoi cittadini? E come definire il fatto che le tasse, che hanno un suo fine ben definito (ridistribuzioni in beni e servizi alla collettività) vengono in ampissima parte impiegate a sostenere un sistema di privilegi a categorie note e a pagare dei debiti "sovrani" che il popolo, SOVRANO, non ha contratto ne voluto?
Perchè sua Eminenza ignora tutto ciò?
Lei chi difende i poveri come il Vangelo comanda o i potenti Maestri?

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.